La macchina AsphaltQube è un sistema dinamico per eseguire le principali prove prestazionali di ultima generazione sui conglomerati bituminosi; la macchina si compone di un attuatore elettromeccanico da 15kN ed una camera per il controllo della temperatura, collegati a software dedicati all’elaborazione dei test eseguibili su questo sistema.
Le verifiche prestazionali con macchine dinamiche, di cui fanno parte sia la determinazione del modulo di rigidezza che la resistenza a fatica, rappresentano un’evoluzione dei test di laboratorio “tradizionali” su conglomerato bituminoso e si propongono di superare i limiti delle prove empiriche tradizionali, rappresentati dall’oggettiva mancanza di riscontri con le lavorazioni in sito e dalla mancata risposta dei materiali nel tempo alle sollecitazioni di traffico ed ambiente. Tali test si rendono al giorno d’oggi ancor di più necessari anche in virtù delle variazioni composizionali delle miscele di conglomerato bituminoso, non più raffrontabili con quelle dei decenni passati, per la profonda evoluzione dei leganti (impiego di bitumi modificati, bitumi migliorati, additivi, fibre ecc.), per l’impiego di nuovi “inerti” legati al mondo del riciclo industriale ed infine, per un utilizzo sempre più spinto di fresato di conglomerato bituminoso.
Con la possibilità di eseguire prove che contemplano ampie gamme di frequenze e temperature, si possono simulare gli effetti delle reali condizioni ambientali e di traffico a cui vengono sottoposti i conglomerati bituminosi durante il loro esercizio, caratterizzandone nel dettaglio il comportamento visco – elasto – plastico; tale aspetto risulta cruciale anche nella progettazione di nuove opere stradali e nelle valutazioni della funzionalità residua delle strutture in esercizio.
La rigidezza di una miscela (determinata in Europa secondo la normativa UNI EN 12697-26) è il parametro fondamentale per la valutazione delle deformazioni di una pavimentazione sotto l’effetto dei carichi d’esercizio ed al variare della temperatura. Dalla rigidezza degli strati bituminosi dipende il trasferimento degli stress agli strati sottostanti, fattore che governa lo sviluppo di deformazioni permanenti.
La resistenza a fatica (determinata in Europa secondo la normativa UNI EN 12697-24) rappresenta la resistenza di una pavimentazione alla flessione ripetuta per effetto dei carichi del traffico; nel momento in cui la pavimentazione viene sollecitata oltre i propri limiti dall’ insistenza dei carichi, l’effetto del cedimento produce le tipiche fessurazioni spesso osservabile sulle nostre strade.
L'accesso è riservato solo al personale del laboratorio in grado di lavorare sullo strumento.
Bisogna compilare un modulo nel quale si specifica il tipo di analisi che si vuole fare, dopo aver concordato il costo dell'attività con il titolare del laboratorio