La stampante 3D, basata su tecnologia di Liquid Deposition Modeling (LDM), nasce per la stampa di oggetti in argilla o porcellana, ma grazie alle pregresse competenze di ENEA-TEMAF sono state apportate ottimizzazioni che rendono possibile la stampa net-shape a temperatura ambiente di ceramici tecnici avanzati quali ossidi e non ossidi a partire da paste a base acquosa. L’impiego dell’attrezzatura è prevalentemente rivolto all’ottimizzazione di nuove paste ceramiche estrudibili, ma si effettua anche la stampa 3D di prototipi funzionali, dimostratori e piccole serie.
La costruzione del componente avviene tramite la deposizione di un filo che viene estruso da un ugello movimentato da un robot all’interno di un volume di costruzione diametro 400 mm x H 1000 mm. Il movimento del robot e l’erogazione della pasta ceramica sono definiti da un job di stampa, ottimizzato presso ENEA-TEMAF. Si opera a partire da un disegno CAD tridimensionale, che opportunamente convertito in formato STL, viene elaborato da un software di slicing fino ad ottenere il job di stampa. L’interfaccia dell’attrezzatura è compatibile con i principali software free del settore, permettendo la massima flessibilità di stampa. A seguito della stampa del ceramico in verde, quindi non ancora sinterizzato, il componente viene sinterizzato ad alta temperatura, come nei processi di produzione convenzionali dei ceramici, per ottenere il prodotto finito, senza la necessità di impegnative e costose lavorazioni meccaniche. ENEA-TEMAF dispone inoltre delle strumentazioni per la caratterizzazione delle materie prime di stampa e dei materiali stampati, fino alla qualificazione dei componenti finiti.
Accesso riservato ai soli ricercatori del laboratorio.
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