L’Italia è uno dei maggiori consumatori mondiali di agrofarmaci. IRRAOP risolve il problema della gestione dei residui di agrofarmaci rimasti inutilizzati nei serbatoi degli irroratori: ad oggi non esistono sistemi o servizi validati ed efficaci in grado di evitare la dispersione di queste sostanze nell'ambiente.
E' un prototipo progettato e costruito come un accessorio per le macchine irroratrici, in grado di degradare la frazione organica della soluzione degli agrofarmaci generata sia dal residuo rimasto inutilizzato, sia da quello proveniente dal lavaggio interno del serbatoio.
La soluzione liquida così trattata può essere riutilizzata come acqua di diluizione per trattamenti fitosanitari successivi, potenzialmente riducendo i fabbisogni idrici.
IRRAOP si basa su metodi di degradazione della sostanza organica attraverso processi di ossidazione avanzata.
Il sistema è composto da 4 lampade U.V. a immersione, con una potenza totale di 80W, racchiuse in un recipiente di acciaio inox in grado di contenere e trattare sino a 70 L di soluzione.
La chiusura ermetica assicurata da una flangia circolare è in grado di bloccare la fuga di radiazioni U.V. Inoltre è presente una finestra circolare, che segnala l’accensione o lo spegnimento delle lampade e un rubinetto di scarico, per il deflusso della soluzione trattata.
Il sistema IRRAOP si inserisce tra la tecnologie più promettenti per la gestione dei residui di agrofarmaci: ad oggi non esistono sistemi o servizi validati ed efficaci in grado di evitare la dispersione di queste sostanze nell'ambiente.
Le potenziali applicazioni sono diverse:
- stand alone come sistema indipendente per la degradazione di soluzioni di agrofarmaci
- applicato come accessorio alle macchine irroratrici
- integrato con biobed (o altra tecnologia) in un'area di servizio per la pulizia di macchine irroratrici
Degradazione di residui di agrofarmaci dopo l'irroramento in campo
IRRAOP è stato testato in campo in collaborazione con due aziende agricole nell’ambito del PSR Sat-Frutta. E' stato valutato il trattamento di un set di 9 agrofarmaci pesticidi, quelli maggiormente utilizzati in Emilia Romagna, utilizzando il prototipo Irraop in presenza di H2O2. Il set di prodotti ha incluso Imidacloprid, Azoxystrobin, Terbuthilazyne, Dithianon, Cypronidil Fluazinam, Clorpyriphos methyl, Captano e L.A.S.
Dopo 8 ore di trattamento è stato valutato il processo di mineralizzazione misurando il contenuto di TOC (Carbonio Organico Totale) mediante il metodo a cuvetta Hach-Lange LCK-385 e lo spettrofotometro DR5000.
Per i test di degradazione sono state utilizzate le concentrazioni consigliate dai 9 trattamenti, diluite a 50 litri, simulando così l’operazione di risciacquo del serbatoio di un atomizzatore del volume di circa 800 litri.
Le concentrazioni dei fitofarmaci utilizzati (IImidacloprid, Azoxystrobin, Terbuthilazyne, Dithianon, Cypronidil Fluazinam, Clorpyriphos methyl, Captano e L.A.S.) in termini di diminuzione di assorbanza si attestano su un valore medio per i primi tre composti pari a 82,15%, in otto ore di trattamento, con la scomparsa completa in un caso (Imidacloprid), dopo sole cinque ore di trattamento. In termini di variazione di TOC (Total Organic Carbon), l'abbattimento medio per i 9 fitofarmaci è pari al 52%.
C.R.P.V.
CNR-ISOF
Azienda agricola Montanari
Azienda agricola Fantoni
In futuro il sistema verrà ulteriormente sviluppato sulla base delle necessità individuate nelle sperimentazioni in campo o come sistema opzionale di macchine irroratrici o come sistema indipendente a servizio di un azienda agricola o di un'associazione di queste.