Il Moisture Buffering è un parametro che misura la capacità di un materiale di prelevare umidità dall’aria quando molto umida e di restituirla all’ambiente quando l’umidità relativa dell’aria cala.
Misura pertanto l’attitudine igro regolatrice (detta anche tampone igrometrico) dei materiali, capacità utile per il comfort indoor degli organismi edilizi e nell’ambito museale.
Lo Studio –MM srl sta applicando una tecnica sperimentale di misura su provini di materiale finalizzata a fornire ai progettisti un repertorio di valori sui materiali tradizionalmente utilizzati e di sperimentare materiali innovativi a tale scopo.
Attraverso la determinazione in laboratorio del Moisture Buffering dei materiali si permette ai produttori di fornire schede tecniche accurate e innovative per l’utilizzo dei loro prodotti e si fornisce ai progettisti la possibilità di dimensionare il comfort indoor in un’ottica di sostenibilità ambientale elevata riducendo la componente impiantistica.
Alcuni aspetti prestazionali dell’involucro vengono spesso sottovalutati data la predominanza della tecnologia impiantistica che permette facili soluzioni.
I cosiddetti sistemi passivi trovano pertanto difficile applicazione nonostante l’elevata sostenibilità ambientale degli stessi (riducono il carico impiantistico termo igrometrico).
D’altro canto la progettazione va anche verso l’utilizzo di modelli sempre più complessi, spesso di tipo dinamico, la cui finalità è la riduzione dell’impatto ambientale di tutto il ciclo di vita dell’organismo edilizio.
Una progettazione innovativa deve necessariamente considerare le capacità igroregolatrici delle superfici interne attraverso prove di laboratorio dedicate che attualmente vengono richieste quasi solo per ricerca.
Calcolando gli scambi di umidità dei diversi materiali con l’ambiente è possibile dimensionare finiture interne in modo tale da eliminare la muffa e la condensa nelle stanze ad elevata umidità concentrata in determinati orari (ad esempio orario notturno nelle camere da letto) oppure di mantenere un tenore igrometrico costante in locali particolari, quali ad esempio gli spazi museali con manufatti sensibili, fino alle cantine vinicole o agli spazi per la stagionatura di alimenti.
In ambito museale un intonaco o dei pannelli di materiale con un Moisture Buffering elevato, smorzano e sfasano il picco di umidità, che si forma durante le visite con elevata concentrazione di persone mantenendo il range di umidità relativa entro i limiti per la conservazione delle opere o dei reperti.
In ambito residenziale in una camera di letto il picco di umidità, che si forma dopo qualche ora di sonno delle persone, viene sfasato e smorzato in modo tale da restare nei parametri di comfort ed evitare la condensa sulle superfici fredde (eventuali ponti termici) fino alla apertura delle finestre.
Tutto ciò può essere dimensionato per alleggerire il carico impiantistico ma anche per funzionare in modo autonomo come sistema puramente passivo.
L'utilizzo del Master Buffering permette di progettare involucri edilizi che possano ridurre i carichi impiantistici specialmente per quanto concerne la parte del controllo igrometrico, nonché di risolvere le problematiche di ambienti con picchi di umidità eccessiva.
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Il principale vantaggio di usare materiali con un valore misurato di moisture buffering è quello di poter creare ambienti sani senza incrementare i consumi energetici ma anzi abbattendoli.
Riteniamo pertanto che l’utilizzo di tale parametro sia importantissimo per una progettazione realmente sostenibile.