Nell’ambito del restauro è diventato importante l’approccio non solo al restauro del bene storico-architettonico ma anche al restauro dei primi impianti di monitoraggio del secolo scorso (esempio anni ‘90).
Tali impianti che rappresentavano ai tempi una tecnologia all’avanguardia nel controllo dei parametri microclimatici e strutturali, si presentano ora o non in funzione o obsolescenti e parzialmente danneggiati.
La sostituzione, utilizzando le tecniche più moderne, non sempre rappresenta la soluzione migliore per l’invasività che può in taluni casi derivare dallo smontaggio dalle reti di cablaggio; è il caso ad esempio del Duomo di Parma
L’approccio utilizzato permette di ridurre i costi e l’invasività di sostituzione di vecchi impianti di monitoraggio con un’attenzione particolare agli aspetti conservativi.
L’aspetto innovativo consiste nell’integrazione tra vecchie e nuove tecnologie evitando inutili rottamazioni e asportazioni di vecchi cablaggi che potrebbero danneggiare gli apparati decorativi.
L’approccio è applicabile a tutti quei casi dove si presentano vecchi impianti di monitoraggio cablati. Ciò comporta una procedura di analisi preliminare mirata a definire pro e contro di sostituzione, rimozione e implementazione di cavi e sensori.
Tale approccio è stato utilizzato per la Basilica Cattedrale di Parma dove coesistevano dagli anni ’90 tre impianti di monitoraggio finalizzati al controllo delle lesioni della Cripta, al controllo delle lesioni di sottotetto, navate, transetti ed abside e del microclima della navata centrale. E’ stata quindi condotta una campagna di indagine per mappare l’efficienza di cavi e sensori di tutti gli impianti per procedere ad una fattibilità di restauro. In base agli studi effettuati si è riusciti a bassissimo costo a recuperare l’intero impianto strutturale della Cripta integrandolo con un acquisitore moderno e a sostituire l’impianto microclimatico con una sensoristica a basso costo di tipo wireless, abbandonando il vecchio sistema.
Fabbriceria della Basilica Cattedrale
Tecnopenta S.r.l. (PD)
L’approccio utilizzato permette un risparmio di costi di hardware e di riutilizzare vecchi cablaggi la cui asportazione potrebbe essere invasiva per gli apparati decorativi.